di Giorgio Bicocchi
Fiutando la possibile notizia, il Corriere dello Sport spedì il giorno di Pasquetta dell’aprile di quarant’anni fa, il bravo giornalista Salvatore Lo Presti a Vercelli, nella casa di Silvio Piola, allora posizionata in via XX Settembre. La previsione si rivelo’ fondata: il giorno prima, nel pomeriggio di Pasqua, siglando di potenza il quarto gol al Verona nella spettacolare gara vinta in rimonta contro i gialloblu’, allora allenati da Cadè, Long John aveva infatti eguagliato – con 21 reti – il bottino di gol realizzati dal mitico Silvio in tre stagioni.
Nel campionato 34-35, tanto per cominciare. Nel 36-37, quando la Lazio si classifico’ seconda alle spalle del Bologna, avendo sognato per mezzo torneo abbondante di vincere il suo primo scudetto. Nel 42-43, infine, nell’ultima, folgorante stagione vissuta con la nostra maglia addosso.
Long John, con la sua ventunesima rete a referto, aveva, sino ad allora, segnato il 52% complessivo delle marcature realizzate dalla Lazio in quella stagione magica. Una locomotiva, insomma, capace di trascinare tutto il resto del convoglio. Belle le parole pronunciate da Piola non appena saputo che, a seicento chilometri di distanza, in quell’Olimpico in cui lui mai aveva giocato, Chinaglia aveva eguagliato il suo record di gol con la Lazio.
Ecco le riflessioni di Re Silvio, prese in prestito da quell’articolo pubblicato da “Il Corriere dello Sport” il 16 aprile del 1974.
“Se Chinaglia non mi avesse raggiunto non mi sarebbe dispiaciuto, lo confesso. Ma siccome cosi’ non mi diminuiscono lo stipendio… beh… sono contento per lui perché è un bravo ragazzo e ricorda molto le mie caratteristiche. Una maniera di giocare che fu mia, anni fa, e che ormai si stenta a vedere sui campi di calcio… L’ho sempre ammirato, Giorgio, sin da quando – cinque o sei anni fa – lo vidi in una partita di una rappresentativa di serie C. Avevo subito notato le qualità che possedeva, fu facile pronosticargli una grande carriera… Se un tandem Piola-Chinaglia avrebbe potuto funzionare? Altrochè, sarebbe stato meraviglioso… Long John ed io assieme: con quella generosità, quel carattere e quel movimento continuo avremmo fatto impazzire qualsiasi difesa… Per cercarci chissà quanti chilometri avrebbero dovuto percorrere i difensori… Peccato non aver giocato assieme… quando Giorgio è nato io avevo appena segnato il mio trentesimo ed ultimo gol con la Nazionale…”