di Giorgio Bicocchi
Un gol per tempo. Prima Muccinelli, l’ala tascabile dotata di classe sopraffina. Poi, oltre la metà della ripresa, ecco lo squillo di ‘Raggio di Luna’, Selmosson.
10 maggio 1956, la Lazio di Muccinelli, Burini, Bettini, Vivolo e Selmosson (mamma mia, che prima linea…) abbatte la Juve di Boniperti. Con Bob Lovati che, nel finale (si era già due a zero), si toglie la soddisfazione di parare pure un rigore di Emoli, la cui esecuzione riportiamo nella foto acclusa.
Una Lazio bella, convincente, fresca e sbarazzina. Con una Juve che pagò dazio sul piano della tecnica individuale: ecco perché i bianconeri, in quella stagione, mai furono protagonisti.
Una vittoria autorevole. Lo scudetto, quella primavera, lo vinse la Fiorentina. Con la Lazio terza a pari punti con l’Inter. Grazie pure alla vittoria contro la ‘Vecchia Signora’.