di Giorgio Bicocchi
Davanti alla Lazio di Sclavi c’erano autentiche leggende. Combi, il portiere-paratutto della Juve e della Nazionale. Luis Combi e Raimundo Orsi: con loro la Juve vinse scudetti a raffica. E Giovanni Ferrari, un altro dei grandi eroi azzurri, con i due Mondiali del ’34 e del ’38 in bacheca.
Il 23 aprile 1933, allo Stadio del Partito, la Lazio non sbandò. Nè, tantomeno, si arrese. All’inizio la bellissima foto di gruppo: maglie Laziali e juventine mischiate, giocatori vicini e sorridenti. E’ l’istantanea che alleghiamo e che provocherà un fremito a chiunque ami il calcio. Soprattutto quello in bianco e nero, il più vero.
Poi ecco il gol vincente di Fantoni I, la grinta di Del Debbio, le uscite spericolate di Ezio Sclavi, mito senza età. Il primo Lazio-Juve che raccontiamo è questo: vecchissimo e zeppo di emozioni.
C’erano, in campo, i due Fantoni, Filò Guarisi, Gabriotti. Una primavera Laziale, con Giorgio Vaccaro, di lì a due mesi, pronto ad accompagnare i pulcini a Vienna, sfidando gli omologhi del Wacker.
1933, la Lazio, in attesa dell’arrivo di Piola, cominciò ad imparare a battere la Juve…