di Giorgio Bicocchi
Salendo in cima allo Stadio Olimpico, dove la squadra di calcio di esibisce dal 1953, anno di inaugurazione dell’impianto, è possibile scorgere Piazza Mancini, situata dall’altro versante del Tevere, divisa solo da Ponte Duca D’Aosta. E’ qui che la sezione Badminton, dal 2009, anno della sua ricostituzione, ha vissuto, la domenica mattina, dalle 9 in avanti, le sue giornate piu’ belle e ricche di significati. Oltre cento, infatti, sono i soci, appartenenti a diverse etnie, che qui si radunavano, divertendosi e provando ad immaginarsi, chiudendo gli occhi, nei paesi di origine.
Cosi’, oltre all’agonismo – che mai deve mancare in qualsiasi disciplina sportiva – l’obiettivo della sezione (comune anche a tante altre) è quello di creare un punto di incontro tra ragazzi e ragazze che provengono dai piu’ disparati angoli del pianeta. Provando a cavalcare l’integrazione, complice lo sport, ed a vivere senza piu’ steccati.
Il Badminton (o volano), poi, intriga parecchio, essendo diventato uno degli sport piu’ diffusi al mondo. Il gioco – come molti certo sanno – consiste nel colpire un volano con la racchetta, facendogli varcare la rete e mandandolo nella metà campo avversaria. Una disciplina spettacolare, la cui origine si presume sia l’India. Dal paese asiatico, infatti, alcuni ufficiali inglesi la esportarono nella vecchia Europa, contribuendo cosi’ alla sua consacrazione.
Oggi la sezione Badminton della Lazio, capace di vincere consecutivamente due campionati di serie C e serie B, è meritatamente approdata nella massima serie: il torneo di serie A è iniziato a metà novembre e la Lazio, a braccetto con le piu’ forti, è li. Con quel suo nugolo e variopinto esercito di soci che, sotto i diversi colori del mondo, strizzano l’occhio al bianco e al celeste.