di Marta Micheli
Eccolo, il telefono rosso che Giorgio Chinaglia, eletto Presidente della Lazio, utilizzo’ nella sede di via Col di Lana. È stato Angelo Tonello, che nei corridoi sopra il Bar Vanni ha trascorso una vita, a farne omaggio al Centro Studi. Da questo telefono Long John imbastì la trattativa per portare Joao Batista alla Lazio, il suo primo acquisto, formalizzato nell’estate del ’83. Pochi mesi prima il vecchio telefono a gettone di Tor di Quinto aveva squillato: era Giorgione che, dall’altro capo dell’Oceano, annunciava il suo ritorno a Roma. In veste da Presidente, scalzando Gian Casoni, che pure aveva intuito qualche futuro impaccio.
Mettendo all’orecchio il ricevitore rosso, Long John cerco’ di portare Briaschi. Prima parlandoci, poi cercando addirittura di convincerlo di persona, nel golfo davanti Napoli, quello che aveva battezzato, anni prima, il suo amore per Connie.
Chissà che con questo telefono (i primi cellulari sarebbero arrivati a ridosso degli Anni Novanta) Giorgione non abbia anche cercato (invano…) quei soci americani che avrebbero dovuto sostenerlo – solo negli auspici – nella sua avventura romana. Evaporarono tutti, lo sapete, lasciando Giorgio da solo, economicamente sul lastrico, incapace di donare alla Lazio tranquillità e, soprattutto, solvibilità.
Questo telefono registro’ gli sfoghi con Carosi, i primi malesseri con Morrone, poi esonerato, le litigate con Giordano. Furono poche – a pensarci bene – le gioie che il ricevitore rosso consegno’ ai posteri. Furono sicuramente maggiori gli attestati di amicizia che, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, Giorgio si vide testimoniare da vecchi amici: Gilardoni, Lovati. Da questo telefono Long John apprese la fine imminente di Renato Ziaco, portato via dalla vita e dalla Lazio ancora giovane.
La ‘linea rossa’ del Presidente Chinaglia: un altro, romantico pezzo di Lazio da tenere nel cuore.