Mai dare per chiusa e totalmente ricostruita la storia della Lazio. E mai farlo, in particolare, riguardo i Fratelli Bigiarelli.
Luigi, l’ideatore, il Fondatore per antonomasia. Elmo coloniale e mantello, sopravvissuto al massacro di Adua. Poi, scarpette e berretto sportivo, recordman e pioniere di quello sport pan-europeo di cui la Lazio, nel calcio e negli altri sport, si è resa protagonista nel corso della sua Storia.
E Giacomo. Presente tra i co-fondatori in Piazza della Libertà. Forse il meno citato nelle cronache sportive. Forse il più citato in quelle extra-sportive. Personaggio picaresco in grado di solcare oceani e muoversi tra nazioni, nei primi del 1900, con una semplicità quasi contemporanea.
Gli ultimi inediti documenti che li riguardano, rinvenuti in Belgio, rimettono ulteriormente in ordine il loro percorso di vita che, sicuramente almeno nel caso di Luigi, è anche percorso sportivo.
Al contrario di quanto sin qui ipotizzato e spesso romanzatamente riportato, fu Luigi a precedere Giacomo in Belgio, di ben 4 anni.
Su entrambe furono fatte indagini circa tempi di permanenza dichiarati, obiettivi e status sociale e di comportamento e, nonostante la ben nota vivacità di Giacomo, nulla fu mai loro contestato dal punto di vista penale; vengono invece evidenziate le loro attività imprenditoriali. Riguardo Giacomo, come precedentemente riportato ci sono un paio di rapporti di sicurezza, entrambe i quali si chiudono comunque con una semplice archiviazione.
I documenti, dei quali riportiamo alcuni stralci, recano preziose informazioni, non solo circa la permanenza belga dei nostri, ma anche riguardo quella francese di Luigi.
Ulteriori spunti per proseguire la nostra ricerca e per non dare per definito il percorso di vita e sportivo dei due Fondatori dal cognome e dalle storie più affascinanti.