Frasi fatte: quella era una Lazio di pistoleri, era un Far-West. Con Giorgio che col suo Winchester terrorizzava i novellini …ed i lampioni dell’Hotel Americana. Era un Far-West, con le partitelle del giovedi che erano sfide all’Ok Corral. Quando entrando nello spogliatoio “nemico” ci si ritrovava con un coccio di bottiglia alla gola. Era un Far-West. Forse mancava solo il pianista sul quale non sparare. Romanticamente quella Lazio era si un Far-West ma, in un certo senso, quella Lazio proprio dal Far-West partì. Si, perché il Presidente del primo scudetto della Lazio Calcio, l’indimenticato Umberto Lenzini, era nato proprio lì, nel selvaggio west degli Stati Uniti.
E nel giorno in cui ci ha lasciati, trentadue anni fa, vogliamo ricordarlo pubblicando alcuni documenti che riguardano la vita americana della famiglia Lenzini.
Umberto era figlio di Lorenzo, nato nel 1881 a Fiumalbo (Modena) da Giovanni e Marianna Giombi. Lorenzo arrivò per la prima volta negli Stati Uniti, con il padre Giovanni, ad Ellis Island – tappa obbligatoria per tutti gli emigranti dell’epoca – il 18 dicembre 1898 a bordo della nave La Bretagne, partita da Le Havre in Francia. Nel 1908, però, Lorenzo era tornato a Fiumalbo, dove il 10 settembre aveva sposato Elide. Ritornò poi negli USA a fine 1909, a bordo della nave Saint Louis, partita da Cherbourg in Francia e approdata ancora una volta ad Ellis Island, con destinazione Walsenburg (Contea di Huerfano, Colorado), dove si stabilì aprendo un’attività commerciale, pubblicizzata sui giornali del luogo. Il classico emporio americano dell’immaginario comune.
Ampie strade polverose. Calessi. Un concetto di legalità ancora, per così dire, da affinare, anche grazie a coraggiosi e baffuti sceriffi.
Nel 1911 venne raggiunto dalla moglie Elide e dal figlio Dario (nato sempre a Fiumalbo nel 1910), partiti da Le Havre e giunti ad Ellis Island sulla nave Rochambeau. Ed in Colorado nacque il Sor Umberto, il 20 luglio 1912.
A seguire gli altri figli maschi Carlo nel 1913, Angelo nel 1915 ed Aldo, futuro altro Presidente della Lazio, il 26 dicembre 1916. E fu proprio nel 1916 che Lorenzo fu naturalizzato americano. In occasione del censimento del 1920, la famiglia Lenzini risiedeva stabilmente a Walsenburg, al 232 West Seventh Street. E foltissima negli anni fu la colonia dei Lenzini in Colorado.
Pubblichiamo una foto della famiglia Lenzini scattata nell’aprile 1922, quando Lorenzo aveva richiesto alle autorità americane un passaporto per tutta la sua famiglia, volendosi recare in Italia a visitare i parenti.
Un’altra immagine ritrae la famiglia Lenzini nel marzo 1924, quando sono ancora in Italia e Lorenzo si era recato al Consolato americano di Firenze, per dichiarare di voler conservare la cittadinanza americana, intendendo ritornare a risiedere negli Stati Uniti e di volere un passaporto per visitare l’Italia e la Francia, dove risiedere temporaneamente sempre per motivi di salute. Nel 1924 Umberto non aveva ancora compiuto 12 anni.
Umberto Lenzini prese il timone della Lazio nel 1965 e lo tenne fino al 1980, quando fu costretto dagli eventi a passarlo al fratello Aldo. Storia vuole che in quella occasione abbia pronunciato la frase “Mi dimetto da presidente, ma con il cuore dalla Lazio non mi dimetterò mai”.
Noi lo ricorderemo sempre con il suo fido impermeabile chiaro mentre saluta l’Olimpico, sul tartan dello stadio, quando la Lazio vinceva ed ogni domenica, dalle due in poi, le tribune si infiammavano. C’era poi l’altro rituale: quello del rigore tirato a Felice Pulici nell’antro dello stadio prima di scendere in campo.
Il Sor Umberto: quindici anni di Lazio, quindici anni di amore assoluto per tutte quelle Lazio. Ma più di tutte per quella da Far-West che non trovò nessuno sceriffo a contrastarne la legge del più forte.