di Giorgio Bicocchi
Baldo, Gabriotti, Arena, Ghira, Ognio, Lucarelli, Gionta, Guerrini. E Pampa, il brasiliano di Recife, classe ’64, olimpionico ai Giochi di Barcellona ’92 quando era ancora tesserato per la Lazio Volley. Lui, lo schiacciatore regale che infiammo’ – storia di oltre venti anni fa – il Palazzetto di viale Tiziano. Lui, il campione olimpico “contemporaneo” della Polisportiva Lazio.
Due stagioni nella Lazio, la prima, dal ’90 al ’91, tanto per far ammirare, alla nutrita schiera di amanti capitolini del volley, il suo repertorio, fatto di “muri” ma, soprattutto, schiacciate ad oltre cento all’ora. La seconda, dal ’91 al ’92, costantemente a petto in fuori, al timone di una Lazio sbarazzina ed autoritaria che vinse il campionato di A2, piombando, dopo un lungo letargo, nella serie che, per tradizione, meriterebbe.
Primo marzo del ’92: battendo Prato al termine di quattro, soffertissimi sets, in un Palazzetto brulicante di Lazialità (in tribuna, esausto, c’era anche Gian Casoni, che nutriva per il volley una autentica passione tanto da reggere i destini della società negli anni Cinquanta), la formazione Laziale riacquistò il diritto di giocare in A1. Annata strabiliante, oltre mille spettatori a partita, venticinque successi su trenta gara complessive giocate. Un successo agonistico a cui però la società, dal punto di vista organizzativo ed economico, non si accodò.
Fu il classico passo piu’ lungo della gamba, insomma: zavorrata dai debiti per allestire una discreta squadra in A1, la Lazio Volley – finito il campionato al terz’ultimo posto e dunque nuovamente retrocessa in A2 – falli’, neppure iscrivendosi al torneo cadetto. Pampa, al termine della stagione trionfale coincisa con la promozione, era, nel frattempo, tornato in Brasile. Vincendo prima i Giochi di Barcellona e poi aspettando una nuova chiamata dal volley nazionale. Fini’ prima a Spoleto e poi a Napoli, ricordando sempre con affetto il biennio vissuto a Roma. Con l’Aquila griffata sul petto. L’ultima volta in cui la Lazio Volley guadagnò prestigio e notorietà.