di Giorgio Bicocchi
Palloni e scarpe da gioco: il regno di Santino Ancherani, una volta smesso di giocare, divenne il negozio di via dei Prefetti, nel cuore di Roma. E l’inserzione pubblicitaria – che il Centro Studi ha provveduto a recuperare dall’oblio e che compare a corredo di questa breve rievocazione – ne fornisce ampia testimonianza.
Santino ricorda, nelle righe in cui promuove la sua attività commerciale, la sua eccellenza come sprinter di atletica. Correre fu, d’altronde, una delle sue grandi virtù agonistiche, sfrecciando come il vento, agli inizi del Novecento, sulla spianata dell’allora Piazza d’Armi (che coincide oggi con il quartiere Prati). Fu il primo capitano, il primo centravanti, colui che incarno’ quella che poi sarebbe diventata la Lazialita’.
Scegliendo personalmente i propri compagni di squadra, vero allenatore in campo. Le donne della sua famiglia cucirono a mano le prime maglie a scacchi, utili per giocare a pallone e per far lievitare l’ideale-Lazio, tanto caro ai fondatori.
Santino, nella ‘machette’ pubblicitaria, promuove pure articoli per il baseball (erano evidentemente gli anni Cinquanta in cui la sezione della Lazio vinse due scudetti), aprendo pure alla possibilità’ di fornire materiale tecnico alla Roma, che, peraltro – avendo iniziato a giocare a calcio diversi decenniprima – mai incrociò e certo non per sua colpa.
E’ un documento che, per la grafica semplice, i caratteri, il testo, richiama alla memoria lampi di una Roma-sparita, bellissima e coinvolgente. E che riporta alla luce uno dei personaggi più carismatici della nostra storia. Calciatore, capitano, centravanti, grande atleta, musicista nella banda del maestro Vassalla (che si esibiva, nei primi anni del Novecento, a Trinità de Monti), poi lungimirante imprenditore. In due parole: Santino Ancherani.