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Inverno 1973: la Lazio e l’austerity
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di Giorgio Bicocchi

AUSTERITY 4 12 1973Chiamatele certezze. Nel 1973 le partite iniziavano rigorosamente alle 14,30. Alle 18 la Tv di Stato trasmetteva ‘Novantesimo Minuto’, unica emittente a diffondere i gol del serie A. Un’ora più tardi ecco la sintesi di un tempo delle gare giocate nel pomeriggio.

Dal 2 dicembre 1973 fino all’aprile del ’74, a causa della crisi del petrolio, il Governo, al fine di un contenimento del fabbisogno energetico, varo’ una serie di misure. Insegne spente dalle 21 in poi. Trasmissioni televisive interrotte alle 22,45. Cinema chiusi alle ore 22. Tutti al buio, o quasi, sotto il cielo stellato. La limitazione più discussa fu il divieto di circolare la domenica per i mezzi privati: lo stop andò avanti fino all’aprile del ’74, quando vennero inaugurato il transito delle cosiddette targhe ‘pari’ e ‘dispari’. E così, alle consuetudini della domenica, sopra illustrate, se ne aggiunse un’altra. Senza auto per imboccare la strada verso l’Olimpico bisognava aggiungere un’oretta buona per arrivare – con il bus o con il tram – allo stadio. Dunque, uscita da casa anticipata alle 13 o giù di li’. E furono, a mente fredda, ulteriori momenti da vivere con gli amici. Immaginando la gara che si sarebbe giocata. Sgranocchiando un panino alla fermata dell’autobus. Contando i minuti dall’ingresso in campo di Long John.
La Lazio – con il curioso documento che alleghiamo a questo divertente pezzo di colore – venne incontro alle esigenze dei giornalisti. La circolare pubblicata dalla società porta la data del 4 dicembre 1973, due giorni dopo l’emanazione, da parte del Governo, di misure straordinarie per arginare la crisi petrolifera. Un bus – quello che con il lessico di oggi definiremmo ‘navetta’ – avrebbe così raccolto, in svariati punti di Roma, i giornalisti che dovevano raccontare dall’Olimpico le leggendarie partite della Lazio di Chinaglia. In quella circolare era descritto, ovviamente, anche il percorso e l’orario in cui il bus sarebbe transitato. Appuntamento alle 13 da piazza Bologna. A seguire ecco le altre fermate: Porta Maggiore, la Scala Santa di San Giovanni, piazza Indipendenza, piazza Colonna, piazza Cavour, piazza Risorgimento. Bastava farsi trovare all’ora prestabilita nel ‘punto di raccolta’ e salire sulla ‘navetta’.
Dopo un’ora e cinque minuti di percorso, il bus lasciava lo stuolo di giornalisti, seduto a bordo, davanti all’entrata della Tribuna Stampa. Il tempo di salire le scale, estrarre la vecchia Olivetti, osservare l’Olimpico pieno di bandiere Laziali ed iniziare a scrivere. Si, quella Lazio, unica e fiammeggiante, sconfisse pure l’austerity.

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