Scorrendo queste righe ne converrete: non è una scoperta che ribalta l’origine della Lazio, per carità, ma è comunque una curiosità inedita. Bigiarelli, oltre a Luigi, il nome che gli ho consegnato la Storia – quella con la S maiuscola – si chiamava anche Oscar.
Un secondo nome che compare nel biglietto da visita originale (consegnatoci grazie alla passione e al senso di appartenenza di Gianluca Pollini, pronipote del Fondatore), che, fedelmente, riportiamo. Luigi Oscar Bigiarelli, insomma: prendiamo nota e registriamo. Al pari dei tanti amanti di Lazio, il sodalizio al mondo che allinea il maggior numero di appassionati e studiosi della sua storia.
Una curiosità assolutamente mai ufficializzata prima: tra l’altro anche nell’estratto di nascita di Bigiarelli comparivano i nomi Luigi, Bernardo, Maria e Saverio. Eppure – e questo è il secondo riscontro che il Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento pubblicizza in questo breve resoconto – il nome Oscar compare anche in una classica notizia “breve” apparsa sul giornale francese Le Matin nel 1902. Due anni dopo, insomma, che l’epopea della Lazio era già stata avviata.
In queste righe si scrive infatti che Luigi Oscar Bigiarelli era stato impegnato nel record dell’ora sulla pista del Racing Club de France, a Bois de Boulogne. Bigiarelli, la Lazio e il Racing: ecco un altro incrocio della storia. Un anno prima Bruno Seghettini, membro della società parigina, aveva infatti svelato ai primi alfieri della nostra società gli erudimenti del pallone.
Apparve col primo cuoio in mano e da li’ – in modo romantico ed impetuoso – la città di Roma conobbe, per la prima volta, la magia di una sfera che rotola. Dopo aver festeggiato, il 9 gennaio 1900, grazie all’intuizione di Luigi Oscar Bigiarelli e di altri otto pionieri, la nascita di quella che sarebbe diventata una grandissima fucina di storie di sport e di vita.