Ognuno di noi è scrigno della propria passione per la Lazio. Ed a volte dai forzieri più dimenticati dal tempo riescono a riemergere gemme inestimabili che vanno ad arricchire il tesoro ultracentenario della Lazio. Retorica? Non in questo caso. Stavolta tutta la retorica possibile non sarebbe altro che fredda cronaca. Stavolta ci troviamo di fronte ad un Alteta prima e Patriota poi che ha dato lustro alla Podistica Lazio come corridore ed all’Italia come soldato, e decorato, della Prima Guerra Mondiale.
Se poi si pensa che due tra le tante gemme in questione sono la prima foto in assoluto di una compagine della Podistica Lazio in cui compare un bandiera e la Medaglia d’Argento al Valor Militare ottenuta proprio nel giorno “di Caporetto”, ci si rende conto di come l’emozione di entrare, dopo oltre cento anni, nella vita dell’ennesimo nostro pioniere ritrovato, stavolta ci conceda di affondare a piene mani nei superlativi senza correre alcun rischio di essere retorici.
Luciano De Simoni. Fabio, suo nipote, ha aperto al Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento, il suo scrigno: la vita, dettagliatamente documentata e ricostruita del Nonno paterno. E così ti ritrovi tra le mani la spettacolare foto di un ragazzo in reggi-calzini ed elegante maglia “Lazio”, la foto dei suoi compagni di vita sportiva, in quel di Frascati, in bella mostra una bandiera, e poi la foto degli stessi, con qualche anno …e chilo in più. Ed in mezzo tra le due, un altro pezzo di vita, intensamente vissuta ed a cui è con determinazione sopravvissuto, rappresentata da un guscio un pò rugginoso di un elmetto Adrian della prima Guerra Mondiale, dall’attestato di consegna della M.A.V.M. ma soprattutto da un diario, minuzioso e ricco di splendide foto, che la passione e l’impegno di Fabio hanno tradotto in un bellissimo libro.
“Porca guerra, benedetta pace”. Una frase di Luciano, diventata titolo. La foto di un fante, lui stesso che imbraccia un moschetto tra le pietraie carsiche del fronte pre-alpino, diventata copertina. E colpisce il nome dell’autore: ancora Luciano. Poi leggendolo capisci e condividi la scelta di Fabio di lasciare il nome del Nonno come autore. Il racconto è lucido, scritto in un italiano, una grafia ed una forma “giornalistica” sorprendenti. “Coraggio e Avanti”, la frase ricorrente. Un incitamento da adottare anche oggi, suppure per ben diverse situazioni. Emerge il coraggio, la generosità, l’amore per la moglie e la famiglia espresso nei racconti e nelle struggenti lettere, il cameratismo con gli altri compaesani durante la prigionia. E l’affetto, il legame, il ricordo, anche sul campo di battaglia, dell’amata Lazio e delle “belle” partite giocate a Piazza di Siena contro “qualche altra Società Romana di Calcio”…
Piano piano vi presenteremo le bellissime foto che Fabio ci ha concesso di poter pubblicare. Apriamo lo scrigno…
E tra qualche giorno un appuntamento da non perdere in quel di Frascati…
In questa foto di posa troviamo Luciano De Simoni, con maglia Lazio Frascati ed i classici calzoncini della Podistica Lazio, neri con bande bianche, quasi un marchio di fabbrica per l’epoca. La Sezione di Frascati nacque nel 1906 e divenne immediatamente un punto di riferimento per il movimento sportivo, ludico e culturale Laziale. I suoi associati furono partecipanti e patrocinatori di gare di podismo, di ciclismo e persino di lotta e sollevamento pesi. Il Presidente Ballerini e la direzione tutta della Podistica Lazio di Roma tenne a battesimo la sezione, Pericle Pagliani e Santino Ancherani erano spesso a Frascati come atleti ma soprattutto come padrini di manifestazioni sportive, a testimonianza di un legame fortissimo con la casamadre.
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