di Giorgio Bicocchi
La storia è storia, lo sapete. E lo stralcio dell’articolo, datato 28 giugno 1908, che alleghiamo lo dimostra. L’estate era già ufficialmente scoccata da una settimana e la Juventus Football Club – all’interno del Ristorante della Pace di Torino – festeggiò il decennale della sua fondazione.
Banchetto di gala e celebrazioni evidentemente procrastinate di qualche mese se è vero che la società torinese vide ufficialmente la luce nel 1907.
Cinquanta soci e semplici appassionati si ritrovarono per applaudire la Juventus, una delle società italiane piu’ antiche. Bene, nel corso della serata – come attestato dal ritaglio di giornale – vennero letti anche i messaggi di congratulazioni ed auguri inviati da altri clubs. L’eletta griglia comprendeva l’Ausonia – una società di Milano – l’Andrea Doria, club ligure, antesignana di quella che, nell’immediato Dopoguerra, sarebbe poi diventata la Sampdoria. E la Lazio, nata otto anni prima, ma le cui gesta – a tutti i livelli, ormai, vista la mole di discipline sportive in cui si manifestava – avevano largamente valicato gli Appennini. Tra l’altro la squadra di calcio, capitanata da Sante Ancherani, aveva colto – solo pochi giorni prima – lo storico trionfo di Pisa. Tre partite vinte nell’esiguo spazio di poche ore, mettendo in riga, con classe e senza cedere alla fatica dei muscoli, Football Club Lucca, Spes e Virtus Juventusque, queste ultime entrambe formazioni livornesi.
Un messaggio, proveniente da Roma, letto a voce alta a tutti i soci della Juventus: lo stralcio di giornale indirettamente riferisce di quanto prestigio avesse già raccolto la Lazio, nel pieno dello slancio dei propri ideali sportivi, in quegli anni del primo Novecento.