di Giorgio Bicocchi
Dovunque tu sia, buon compleanno, Paul. Nel novembre scorso l’ultima apparizione all’Olimpico, prima del fischio iniziale di Lazio-Tottenham, le squadre del suo cuore. Poi, da allora, un susseguirsi di notizie malinconiche. Gascoigne che aveva ripreso a bere, ricoverato in centri specializzati, video che, sul web, lo ritraevano completamente ubriaco, pur in serate a lui dedicate.
Una vita in salita, quella di “Gazza”, costantemente zavorrato dalla jella. Arrivo’ alla Lazio con un anno di ritardo, nel ’92, pochi mesi dopo l’avvento di Cragnotti. Erano stati Calleri e Regalia a firmare, un anno prima, il blitz a Londra, approfittando dei buchi di bilancio del Tottenham. Poi l’infortunio al ginocchio, la riabilitazione, la Lazio che lo ha aspettato, fremente.
Paul meritava, da noi, di alzare qualche trofeo: se ne ando’ qualche anno prima che la Lazio scalasse il ranking mondiale, festeggiando Coppe e scudetti, a qualsiasi latitudine. Gli scherzi a Tor di Quinto, elargiti democraticamente a tutti i compagni, i siparietti con Zoff, buontempone e amico di tutti. Istrione in campo, vulnerabile nella vita, una bottiglia per affogare i dispiaceri. Sei reti appena, recitavano gli almanacchi, ma con lui a illuminare la manovra si puo’ dire che la Lazio imparo’ ad essere vincenti.
Oggi “Gazza”, classe ’67, compie 46 anni. Il pensiero, allora, è comune a tutti gli appassionati laziali e varca la Manica. Buon compleanno, Paul. Augurandoti che la vita, d’incanto, si ricordi di te senza abbinarti all’alcool.