di Giorgio Bicocchi
La striscia tricolore la inizio’ nel ’76 Paolo Carosi, portando allo scudetto, per la prima volta, la squadra Primavera. In quella squadra giocava Giordano, uno che, tra i ragazzi, faceva già la differenza. Undici anni dopo il bis, autografata dal ‘gaucho’ Morrone, allenando, tra gli altri, Rizzoli, Fiori e Saurini. Il terzo scudetto arrivò per merito di Mimmo Caso, un pomeriggio afoso del giugno ’95. Fu una pennellata di Iannuzzi contro il Perugia ad incendiare l’Olimpico, gremito da oltre trentamila spettatori.
Il poker lo servì proprio Bollini dodici anni fa, battendo il Pescara in finale. In quella squadra militavano Ola, Domizzi e Berrettoni, destinati a carriere alterne, chi in A, chi scomparso in clubs decentrati dell’Est.
Ieri, a Gubbio, ecco il quinto prodigio della storia Lazio, l’ennesimo scudetto cucito sul petto. La Lazio non cura il settore giovanile, raccontava qualche Cassandra fino a qualche mese fa: il riscontro della stagione, invece, regala una squadra praticamente perfetta, in cui tutti, a rotazione, hanno fornito il loro, straordinario contributo. Primavera regina d’Italia, gli allievi di Inzaghi prossimi a giocarsi in Toscana, dalla prossima settimana, l’avventura tricolore. Significa che, dopo anni di chiaroscuri, il settore giovanile si è ripreso, coi fatti, la tradizione, allevando giocatori mica tanto in embrione, per cui è facile profetizzare belle carriere. La festa, dunque, continua. In attesa delle due partite di Supercoppa della ‘prima squadra’ e della Primavera. Per adesso il palmares e’ già abbondantemente rimpinguato…