di Giorgio Bicocchi
Approfittando della sosta in campionato (con l’ultima partita pareggiata fortunosamente al San Paolo di Napoli), con lo scudetto sul petto, omaggiata anche da un ricco ingaggio, la Lazio partì a metà novembre del ’74 per il Kuwait.
Qui, nel Golfo Persico, il calcio non era ai livelli di oggi ma la passione per il football iniziava a lievitare. La foto che il Centro Studi vi mostra raffigura Roberto Badiani e Giuliano Tinaburri fuori dalla piscina dell’albergo che, nella capitale kuwaitiana, ospitava la squadra. Facce allegre, sole, divertimento, relax.
Come tutte le tourneè anche quella nel Golfo Persico registrò divertenti intermezzi: al termine della prima partita contro una selezione locale, infatti (vinta per la cronaca tre a zero con reti di Chinaglia, Nanni e Badiani), la comitiva laziale venne ospitata nel deserto, mangiando carne locale ed assistendo a balli e musiche. Il trasporto avvenne in jeep, scorazzando tra le dune, al culmine di tramonti mozzafiato. Puntualmente distratti dagli scenari e da un mondo oggettivamente diverso dal nostro, la Lazio perse la seconda partita in programma, arrendendosi per uno a zero ad un’altra formazione locale. Gara pure nervosa, condita dall’espulsione di Frustalupi e dai “gialli” rimediati da Wilson e Petrelli. Tornata in Italia, la Lazio riprese a balbettare, punita, di li’ a due settimane, dalla Roma, nella stracittadina di andata autografata da De Sisti.