di Giorgio Bicocchi
Felice Virno, attuale Presidente onorario della Lazio Nuoto. E’ stato campione d’Italia nel 1956, contribuendo alla conquista del primo (ed unico) scudetto della Lazio Pallanuoto: con lui in squadra, tra gli altri, Gionta, Antonelli e Pucci. Una foto del Centro Studi, puntualmente a corredo, lo ritrae in vasca, proprio in quegli anni. Abbandonata l’attività sportiva e laureatosi in medicina, è diventato uno dei più valenti medici italiani.
Alla vigilia dell’esordio casalingo della Lazio Pallanuoto, impegnata domani pomeriggio al Salaria Sport Village contro il Posillipo, il Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento gli ha chiesto di svelare i prossimi sogni delle giovani aquile di Formiconi. Riavvolgendo anche pagine ingiallite di una squadra – quella di pallanuoto – che rappresenta una delle eccellenze, per lignaggio, dell’intero panorama nazionale.
Professor Virno, lo scorso stagione la Lazio, arrivando nona, perse per un punto l’accesso ai play-off: crede che quest’anno possa essere la volta buona?
“Dovrà essere così. Credo che, a parte Recco, Brescia, Savona e Acquachiara, la Lazio possa benissimo inserirsi alle loro spalle. Obiettivo sesto posto, perché no? Ci siamo rinforzati – a mio avviso – rispetto alla scorsa stagione. E siamo piu’ competitivi di altre squadre, ad esempio, che lo scorso anno ci sopravanzarono in classifica”
Un portiere nuovo, Vespa, ingaggiato dal Bogliasco: quanto è importante un buon numero uno in una squadra di pallanuoto?
“Tanto, se hai un portiere che para e un centroboa che segna sei a cavallo, recita un vecchio adagio della nostra disciplina. Importante è che Vespa raggiunga una ottima intesa col terzino fisso. Se ciò accadrà in fretta potremmo davvero assistere ad un bel campionato”
Ricominciamo dal Salaria Sport Village, la casa del nuoto laziale: è un impianto in gradi di portarci punti veri?
“Non solo punti per il calore della gente: lo scorso anno, spesso e volentieri, la piscina era piena. E’ un impianto non asettico come la piscina del Foro Italico, dove spesso pareva di giocare in trasferta. E’ la nostra casa, i giocatori si allenano lì durante tutta la settimana. E poi avere una propria piscina alimenta il senso di appartenenza. E la voglia, nei più giovani, di emulare i nostri pallanuotisti”
Chi le piace della nuova Lazio?
“Calcaterra e Vittorioso. Il primo ha classe da vendere. E Vittorioso è uno dei nostri: ha oltre quarant’anni ma un fisico da ragazzino. Oltre ad un entusiasmo che mai viene meno”.
Una sezione alla perenne ricerca di sponsors per sentirsi piu’ forte: anche quest’anno è stato cosi?
“Il Presidente Massimo Moroli cerca di dragare sempre il mercato provando a individuare investitori che si vogliano legare alla Lazio. Si, il problema dei fondi è sempre vivo. Per fare un buonissima squadra, coprendo pure le spese per le trasferte, occorrerebbe un budget di un milione di euro. L’auspicio è che, negli anni a seguire, ci siano aziende che possano avvicinarsi alla Lazio Pallanuoto, facendole fare il salto di qualità”
Un solo scudetto in tanti anni di onorata milizia in serie A: quando potremo di nuovo concretamente pensare al titolo?
“Penso che nel giro di 5-10 anni il sogno potrebbe davvero concretizzarsi: la Lazio ha giovani in gambissima. Un vivaio florido, allenatori capaci. Una società-modello. Un impianto, il Salaria, che è diventato una sorta di scrigno. L’Under 17, lo scorso mese di settembre, è arrivata al terzo posto nelle finali-scudetto. Abbiamo bisogno di investitori. Una mano non ce la danno i giornali: quante notizie relative alla Lazio Pallanuoto trovate sui quotidiani? Roma è una città pigra, basterebbe poco per accenderla. La pallanuoto piace ai ragazzi. Non è un caso che in serie A-1 quest’anno giochi pure la Vis Nova”
Formiconi, coach intoccabile: quale è la sua virtu’?
“Sa tenere unita la squadra, sa caricarla e tutti gli vogliono bene. E’ tornato alla Lazio nel momento piu’ opportuno”.
Domani, dopo l’esordio in trasferta a Brescia, il debutto casalingo, nel tardo pomeriggio, contro il Posillipo: sensazioni?
“Buone, ve lo ripeto. Un appello ai Laziali: venite, quando potete, al Salaria Sport Village ad incitarci. La Federazione, tra l’altro, ha pure cambiato gli orari delle gare: si giocherà il sabato alle 18, non più alle 15. Un orario che forse potrà invogliare maggiormente Obiettivo play-off, finalmente, dopo tanti anni. E se la squadra dovesse davvero stupire chissà che anche sponsors e ditte commerciali non possano innamorarsi delle nostre speranze”.
Chissà… Intanto domani, contro una nobile come il Posillipo, sarebbe bello iniziare davvero a sognare.